Una delle ultime innovazioni nella terapia della parodontite con tecniche mini-invasive.
Il termine terapia deriva dal Greco (therapeìa) e significa "percorso che porta alla guarigione". Le terapie hanno come scopo quello di rendere sano uno stato patologico, in questo caso appunto la parodontite o piorrea, una infezione dei tessuti di supporto del dente che può essere molto invalidante.
Il dentista o odontoiatra, ossia colui che esercita questo genere di attività in maniera professionale occupandosi delle terapie, diagnosi e anomalie del cavo orale ha anche il compito di agire quanto possibile a livello diagnostico e preventivo, salvaguardando la salute dentale e prevenendo la riabilitazione odontoiatrica implantologia e protesica in genere.
Anni fa la figura professionale del dentista veniva consultata solo quando un dente doleva, oggi fortunatamente questa mentalità si è ridotta e in molti si affidano al loro medico per prevenire eventuali problemi, come carie e patologie gengivali.
La piorrea, chiamata anche parodontopatia o periodontite, avviene quando per via di un’infezione batterica polimicrobica si infiammano i tessuti parodontali ossia di supporto del dente, causando successivamente il riassorbimento dell’osso ed una possibile caduta dei denti dal loro alveolo, ossia la cavità situata a livello delle ossa mascellari utile a contenere il dente.
La conseguenza drammatica del processo infiammatorio parodontale è che riassorbendosi l’osso si formano degli spazi chiamate tasche in cui i batteri possono entrare ed agire indisturbati, peggiorando l’infiammazione. Ciò fa anche sanguinare le gengive, aumentare la mobilità dentaria, creare l’alitosi e nel peggiore dei casi comporta la perdita completa di uno o più denti.
Nel 1960, dopo la sua invenzione, il LASER venne utilizzato sempre di più per scopi medici, utilizzando in varie terapie le sue funzionalità regolando la lunghezza d’onda, la potenza e la durata dell’emissione laser.
Dopo gli occhi, in cui il laser si usa ormai di routine, si è passato alla bocca.
Il laser può essere utilizzato anche per la cura delle parodontiti grazie ad una nuova tecnica capace di eliminare i batteri in modo profondo evitando spesso l'operazione chirurgica, terapia “standard” per questa patologia.
Insieme ad una corretta igiene orale ed un tempestivo intervento laddove sia necessario, con l’aiuto della terapia fotodinamica laser per la parodontite si potrebbe anche dire addio agli impianti ed alle protesi dentali, con una riduzione dei costi biologici ed economici.
Degli studi hanno dato la dimostrazione che in molti casi non basta rimuovere il materiale infetto ed infettante perché non è sufficiente a garantire successivamente la guarigione in maniera completa del paziente, essendo ancora molto probabile la possibilità di riscontrare una presenza di residui di batteri infettivi che non essendo stati rimossi completamente comportano un ulteriore pericolo,e possono causare di nuovo l'infezione.
Un metodo per eliminare completamente questi batteri e decontaminare quindi completamente la zona infetta è la terapia fotodinamica laser per la parodontite, che applicando il laser insieme a delle sostanze “colorate”, permette al dentista di mettere in evidenza le colonie di batteri residue distruggendole completamente.
Il dentista o igienista infatti provvederà ad applicare un liquido colorante nelle tasche gengivali infette e di profondità superiore ai 4-5 mm, ossia patologica.
Successivamente il raggio laser “leggerà” il colore e veicolerà la sua energia distruggendo le colonie batteriche grazie alla formazione di ossigeno attivo che romperà o dissolverà la membrana di ciascun batterio.
Già da subito è percepibile dal paziente una sensazione di sollievo data anche dal fatto che la terapia fotodinamica è totalmente non invasiva e richiede bassissime potenze d’azione per i LASER e per questo si fa senza ricorrere all’anestesia. Progressivamente si raggiunge un ripristino dell'equilibrio microbiologico all'interno delle tasche gengivali.
È importante però segnalare come siano necessarie sempre varie sedute ravvicinate di applicazione del LASER e vi invitiamo a diffidare da chi vuole trattare la patologia solo in una/due sedute e soprattutto agisce in modo solo localizzato.
Ricapitolando, la terapia fotodinamica laser per la parodontite è un intervento spesso indolore che non comporta l’uso di anestesia locale e tra l'altro non rende neanche necessaria l'assunzione di antibiotici. Con le sedute si elimina velocemente il sanguinamento delle gengive, riduce o elimina l’alitosi e la profondità delle tasche, arrivando a volte ad una bonifica totale delle tasche gengivali.
Grazie alla terapia fotodinamica laser per la parodontite non solo la funzione dei denti viene curata nel migliore dei modi ma anche l'estetica, quindi la bellezza del paziente, viene in certi modi preservata, grazie a questo innovativo metodo che aiuta a ripristinare un sorriso spesso senza il minimo dolore.
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Dott. Simone Stori – Dentista Bologna – Esperto Cura della parodontite
Una storia lunga ormai 30 anni, fatta di passione per il proprio lavoro, amore per la tecnologia e con una sola missione: debellare la parodontite nei nostri pazienti con le tecniche meno invasive ed efficaci, preservando i denti il più possibile e abbattendo la paura del dentista.